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Si dice che il poeta sia l'ingegnere dell'anima ma, a quanto pare, anche i commercialisti non scherzano e dagli oscuri recessi degli oneri deducibili e delle ritenute d'acconto traggono riflessioni, emozioni, ricordi... Come in un'ordinata contabilità Alfonso Gargano attinge alla colonna di quanto ha avuto dalla vita per darlo a chi legge in un mosaico di brevi composizioni che ricompongono la sua esperienza di uomo. Dai versi lievi si levano sopite reminiscenze di una Salerno che fu, una città di provincia, una città piccola con uno stile di vita condiviso, una quotidianità semplice, intessuta di gesti e oggetti ricorrenti e noti. Da questi "idilli" ispirati alla lezione leopardiana la scrittura si amplia spaziando nel mondo degli affetti, dell'amicizia, di quegli incontri, talora fortuiti, che arricchiscono la nostra esistenza per concludersi con uno sguardo fresco su nuove realtà cittadine e umane. Di questo "Viaggio sentimentale in versi" nell'anima restano, a chi legge, un grato profumo di nostalgia, un sorridente approccio alla realtà, un sostenibile leggerezza dell'essere e soprattutto la consapevolezza che questa nostra vita è un'esperienza unica e irripetibile.